Pensare che Dio possa essere perdente anche per un solo istante vuol dire che nella Sua Potenza quale Onnipotente perde qualche cosa di Sé ma, saper leggere come mantiene il Primato su ogni cosa, anche quando il mondo lo vede sconfitto, vuol dire ritrovare il Dio che tutto può.

Gesù dice che il mondo non ha poteri su di Lui, ma che ogni cosa doveva essere vissuta per adempiere a tutto ciò che di Lui era stato scritto. Che strano modo di comunicare la Verità!

Se non fosse stato Gesù stesso a dire tale Verità, provando che in Essa il parlare di Dio contenesse una forza d’azione vincente, pochi avrebbero dato credito ad una logica così poco umana.

Il dolore di Dio che muore ha come matrice non la Sua morte, bensì quella del Suo Nemico: il Maligno. Dice San Paolo che "il Peccato è stato CONDANNATO" e, ritenuto colpevole, viene giudicato.

Dio, GIUSTO GIUDICE, CONDANNA il PECCATO a MORIRE definitivamente. Il mezzo mediante il quale il Peccato muore è la CROCE che per lui è stata realizzata quale giusta condanna per chi morte è.

Gesù, Verbo Incarnato di Dio, si fa CARNE per liberare ogni carne dal peccato che in essa abita. Lui, Gesù, sa che esso abita nella sede dove l’uomo vive quale umano e proprio quella sede Lui scende a liberare.

Se il peccato abitante nella carne dell’uomo non avesse avuto quale salario la morte, non sarebbe stato condannato con la sua stessa moneta.

Così, come tutti gli uomini in vista del Peccato e per il peccato muoiono, Dio si fa UOMO per liberare con la SUA CARNE non abitata dal peccato, tutti i prigionieri di esso.

E’ l’uomo di carne che Dio ama e corre in suo aiuto. Egli ha tanto amato il mondo da sacrificare la Sua Carne per tutte le carni. Se non avesse Gesù attirato la MORTE su di Sé non l’avrebbe vinta, ma, offrendosi fino a morire e morire di croce, porta in realtà la morte stessa ad essere crocifissa per sempre.

Vedere Gesù Crocifisso che muore è vedere la morte che muore. Viene spontaneo gridare dinanzi alla croce: "Morte, dov’è ora la tua vittoria?".

Compie Dio l’esecuzione della MORTE in prima persona, vincendo l’inguaribile male capace di rendere vana la vita di ogni essere vivente in esso.

Se il Verbo non si fosse fatto carne, l’uomo sarebbe rimasto con la sua carne privo di risoluzione e prigioniero del Nemico. Dio ha ascoltato il dolore e le grida del Suo Popolo e ne ha avuto compassione. Lui, Dio da Dio, assume la natura umana e con la Sua Carne SIMILE a tutte le altre carni, diviene il MEZZO dentro il quale la morte trova la sua ultima spiaggia.

Gesù dice: "Io Sono il Primo e l’ULTIMO", l’inizio e la fine di ogni cosa. Lui porta a termine ciò che il Suo primo UOMO, ADAMO, inizia. Lui, l’Adamo creatura di Dio, entra nella morte precipitando nel baratro del peccato; l’ALTRO, l’ADAMO NUOVO, VINCE LA MORTE crocifiggendo con la Sua Carne il Peccato e, pertanto, la vittoria sul suo salario VINCE LA MORTE.

E’ importante seguire la meravigliosa progettazione dell’amore di Dio, dialogando con Lui nell’intesa di chi sa. Gesù, nel Suo silenzio mortale, invita ogni uomo a proseguire la VIA che conduce nel Suo Sepolcro a vedere quanto sia grande la Gloria di Dio.

Lui, Dio fatto uomo, si fa trovare fuori da quella tomba, ove solo la morte poteva regnare e, con il Suo Corpo Glorioso, sorride richiamando gli uomini a seguirlo nella Vita che non conoscerà MAI PIU’ Tramonto.

Gesù risorge e con Lui chiunque sa di essere mortale trova la risposta guardando il Crocifisso che non è stato condannato da alcuna colpa commessa, in quanto Lui stesso ha condannato Colei che ha tenuto prigioniero nelle tenebre l’Adamo che Lui ha creato.

In Lui gioiamo della Vittoria che solo Dio poteva così sapientemente realizzare!

Alba Di Spirito

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