Se si avessero dubbi circa l’efficacia della Preghiera, Santa Monica, madre di Sant’Agostino, con facilità riuscirebbe a far dissolvere tali dubbi.
Mamma comune come tante altre, può ritenersi speciale perché proprio suo figlio Agostino lascia il tracciato straordinario della sua vita.
Dice Agostino nelle Confessioni: “Ella mi ha generato sia con la sua carne perché venissi alla luce del tempo, sia con il suo cuore perché venissi alla luce dell’eternità”. Nella vita di Monica furono costanti l’assillo e le lacrime per Agostino, un ragazzo inquieto e libertino, refrattario alle preghiere della madre, agli stimoli della grazia.
Solo poco tempo prima di morire, Monica ebbe la fortuna di vederlo, ormai definitivamente ravveduto, accogliere il messaggio cristiano ed incamminarsi spedito lungo la strada della perfezione.
Furono momenti di gioia straordinaria che ripagarono una vita di lacrime e di ansie, e che Agostino fissò sulle pagine delle sue CONFESSIONI.
Ella afferma un giorno a suo figlio: “Figlio mio, per quanto mi riguarda, non so che cosa mi attragga in questa vita… una sola cosa mi faceva desiderare di vivere ancora un poco: vederti cristiano cattolico prima di morire. Dio mi ha concesso di più e meglio: vederti cioè disprezzare le cose terrene e servire lui solo”.
Una notte una voce le sussurrava, per confortare la sua angoscia: “Non è possibile che il figlio di queste lacrime si perda”.

Da Santa Monica esce con chiarezza la missione di tutte le mamme. Con poche, semplici e veritiere parole, Ella invita le mamme a riflettere sul perché della maternità e quale sia la vera missione quali interpreti nel generare la vita nella carne.
Dio ascolta le lacrime di ogni mamma che abbia nel proprio cuore l’aspirazione di vedere il proprio figlio santo!

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