L’umanità, distribuita quale messe, non può partecipare alla eredità di DIO senza essere "toccata" dagli OPERAI che sono AUTORIZZATI ad assumere per la messe stessa su di loro quelle VERITA’ che trasformano gli anonimi (MESSE) del mondo in FIGLI DI DIO.

L’adozione non avviene per Grazia, bensì per partecipazione diretta tra il MANDATO da DIO e il "TOCCATO".

Si dice che tutte le religioni portano a DIO, che le vie del Signore per attirare la sua Gente sono infinite, che DIO raccoglie tutti nella usa grande Misericordia ma non si attesta che DIO non conosce il SUO POPOLO se non per ADOZIONE.

Tutti sono uomini ma POCHI I FIGLI di DIO! E’ una Verità che lascia gli uomini tristi in quanto è più comodo pensare che DIO serve a prescindere l’uomo. L’errore, però, sta proprio in questo: DIO, il grande AMATORE e SERVO, deve avere l’uomo da servire per far cadere su di lui ogni Benedizione. Essere umanità non vuole dire essere uomini di DIO e, per ereditare le SUE BENEVOLENZE, occorre passare dalla paternità della terra quale figli della terra alla paternità Celeste quale Figli del Cielo.

Gesù è venuto a salvarci, ma da che cose se non dalla schiavitù di essere privi di AUTORITA’ DIVINA?

Come può l’uomo pretendere di raccogliere il frutto dall’albero del vicino?

Non commette egli un reato?

Si pensa, forse, che la fame e l’esigenza che lo spinge a usare le cose di DIO siano sufficienti per eliminare la colpa della appropriazione indebita?

Qualunque padrone chiede giustizia per coloro che si immettono indebitamente nelle proprie ricchezze e da esse né traggono beneficio.

Rimane per essi la condizione del ladro che per vivere deve rubare. Gesù trasforma questa umanità non legittima nell’uso e nella esistenza stessa dell’universo creato, IN REALTA’ AVENTE I PIENI DIRITTI DI ACCESSO AL PATRIMONIO DELL’ESISTENZA. Da alberi privi di frutto e senza radice, pertanto INESISTENTI nella produttività della creazione, diviene, l’uomo, albero che produce non solo frutti ma BUONI FRUTTI!

Tutto questo sembra non avere alcun valore nella verità che ci fa guardare il cielo ma non ci permette di volare; che ci fa assistere passivamente alle nostre mancanze, lasciandoci indifferenti e rassegnati nel vortice della falsa umiltà che rassegna l’uomo a essere il rigettato dalla più piccola forza della natura. Gesù dimostra che Lui, il Figlio di DIO, è diverso dagli altri uomini simili a Lui.

Gesù dimostra che la Sua Sembianza, del tutto identica alle altre sembianze umane, possiede un diritto che sulla terra lo distingue e gli dà "POTERE": il diritto di essere erede del PATRIMONIO di DIO, quale DISCENDENZA DIRETTA dell’uomo da DIO Stesso.

Lui, la UNICA DISCENDENZA con i pieni diritti di accesso ad ogni COSA DI DIO, si occupa giustamente delle COSE DI DIO; cose che superano nell’essenza qualunque livello che nella creazione non può raggiungere se non nella UNITA’ DI APPARTENENZA nella LEGGITTIMITA’ in DIO quale PADRE.

"Tutto ciò che è del PADRE MIO è MIO", dice Gesù, ed a tale affermazione rimette alle nostre orecchie quella risposta che deve giungere nella domanda lecita che nell’uomo si chiede: "E tutto ciò che è di DIO è mio?". Ha l’uomo il coraggio di dire ciò che Gesù ha detto? La risposta è ovvia nella incapacità di essere a conoscenza di ogni cosa che riguarda la volontà di Dio ed il Suo Pensiero.

Gesù dà, quale segno, che la sua LEGITTIMITA’ è innanzitutto conoscenza della VOLONTA’ DEL PADRE; volontà che gli permette di OPERARE BENE in ogni cosa in quanto l’azione stessa non è da Lui concepita ma da DIO stesso.

Tutto, quindi, cambia e l’uomo sulla terra vive con gli effetti di colui che APPARTIENE a DIO e gode dei suoi BENEFICI.

Dice la Scrittura che Dio è LUCE e la sua LUCE è VITA. L’EREDE, QUINDI, EREDITA LA VITA.

La SCRITTURA permette all’uomo nella sua SACRALITA’ di PAROLA DI DIO di entrare nella consapevolezza della via che lo porta ad essere colui che dal nulla diviene nel TUTTO, TUTTO.

L’uomo adulto non aspetta più qualcosa che deve accadere per essere salvato e vittorioso ma accetta, nella Luce della conoscenza della Sacra Scrittura, quelle soluzioni che in essa sono esplicite.

Gesù è la VIA; Gesù è la VERITA’; Gesù è la VITA! In Lui ogni altra affermazione è vana.

Siano, pertanto, nella piena conoscenza della Scrittura, bandite ogni via, ogni verità, ogni vita che in Lui non si identificano nell’UNITA’ e che ogni falsa credenza di salvezza sia messa in evidenza quale cammino che deforma l’uomo dal fargli raggiungere quel "POSSESSO LEGITTIMO" che lo rende LIBERO.

Non tutte le vie portano a DIO, non tutte le illusioni fanno crescere nel sentimentalismo del DIO Buono che vive senza una propria sorgente produttiva e creatrice.

La Speranza, che fa dell’uomo l’uccellino che attende il cibo nel nido, è cresciuta nella certezza di essere a conoscenza che la VITA è 1 ed 1 sola per poter essere VERI FIGLI DI DIO nella LEGITTIMITA’ della SUA VERITA’.

L’uomo deve essere assorbito in CRISTO e nella SUA PAROLA, altre verità sono FALSE.

Se solo si dichiarasse che scendere dal CIELO è come salire in cielo, allora sì che ciascuno potrebbe dire di essere il portatore della VERITA’ !

Ma scendere dal cielo per abitare la terra non è come salire al cielo. L’uno nasce da una parte, l’altro dall’altra. L’uomo del CIELO è LEGITTIMO delle cose del CIELO, l’uomo della terra delle cose della terra.

Ecco che la LEGITTIMITA’ del cielo deve passare dall’UOMO del CIELO all’uomo della terra per poter dare a quest’ultimo i pieni diritti di accesso a quel Regno che non ha chiuso le porte del SUO AMORE, ma che PRETENDE DI ESSERE ASCOLTATO NELLA VIA CHE CONDUCE ALLA SALVEZZA.

(Alba Di Spirito)

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