E’ bello sapere che la fede è ricca di espressioni visibilmente provate. Tra le molteplici quella di San Lorenzo permette, a coloro che credono, di vivere con lui il grande mistero dell’Amore di Dio che si scioglie per l’umanità.

Con il Sangue del Santo, che puntualmente si scioglie il 10 agosto ad Amaseno, giunge il messaggio divino della immutabilità della vita. Dio è Vita e coloro i quali la perdono per Lui rimangono vivi.

Dice Gesù: "Chi mangia di me non conoscerà la morte"; ed ancora "Io Sono la Vita Vera". Ecco che le Sue affermazioni si traducono anche attraverso segni che la scienza non può spiegare. Basti, in tanta straordinarietà, leggere l’autenticità che la Chiesa, quale garante di tale manifestazione, offre.

E’ in essa che l’accettazione umile e devota del credente diviene forza di testimonianza. Non è frutto di desiderio forzoso di realtà fenomeniche la devozione al Sangue di San Lorenzo, bensì l’annunzio che nella Verità la Chiesa offre quale Segno che arricchisce la fede del Cristiano.

Il Martirio è versamento di Sangue per la Fede ed in esso il valore della morte muta, divenendo motivo di Vita eterna. Attraverso la condanna, che fa uniformare la creatura a Cristo che muore per Servire la Vita, il martire diviene nei tempi la realtà visibile di tale uniformità.

Essere 1 cosa sola con Gesù vuol dire vivere con Lui e morire con Lui, scoprendo così che la vita vince oltre ogni sofferenza ed oltre la morte.

    Il 10 agosto dell’anno 258, sotto l’imperatore Valeriano, morì martire a Roma il diacono S. Lorenzo.

Parte del suo sangue si conserva ad Amaseno (FR) da tempi immemorabili. Certamente era già ad Amaseno l’anno 1177 come risulta dall’atto di consacrazione della collegiata di S. Maria Assunta. Durante il pontificato di Paolo V (1605/1621) iniziò la liquefazione del sangue ed ogni anno il 10 di agosto si rinnova questo avvenimento prodigioso.

Non mancano liquefazioni estemporanee nei vari secoli in concomitanza di circostanze particolari.

Durante la liquefazione la massa sanguigna assume un colore rubino e subito dopo la festa ritorna allo stato solido ed assume un colore marrone.

Il sangue è contenuto in un’ampolla aperta per cui resta incomprensibile la sua conservazione dopo tanti secoli.

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