E’ importante capire come Gesù abbia la capacità di osservare quei valori necessari per entrare nel Suo Regno, quello di Dio. Vede l’umanità abbracciata alle proprie convinzioni che apparentemente sembrano buone ed esatte, ma che in realtà non realizzano la Verità. C’è sempre il fare e l’essere nei suoi interventi e tutto il Suo Ammaestramento punta sull’essere e non sul fare.
C’è pertanto una umanità visibilmente dichiarata impura ed una umanità sostanzialmente dichiarata lecita e pura. La prima appartiene a coloro che sanno di essere tali e lo sono realmente, la seconda a quelli che si dichiarano tali ma che in realtà sono molto lontani dalla loro affermazione. Nei primi, l’umanità impura viaggia sotto il giogo di chi deve molto a Dio in quanto fortemente debitrice; la seconda vive senza nulla dare, ma tutto da ricevere.
Gesù cita le prostitute, i ladri ed ogni altra categoria “lontana” da Dio. Su di essi punta la Sua Parola, quale terra che avrebbe portato frutto in quanto terra di creature sconfitte dalla vita. Mette in risalto la loro attenzione e sensibilità verso un mondo nel quale sanno di essere gli ultimi perché giustamente lo sono. Si aspettano quindi qualunque condanna, senza meravigliarsi, e si rassegnano ad essere bisognosi di uno sguardo o di una comprensione amorevole o di una qualunque giustificazione capace di aprire loro quello spiraglio che li riporti ad una qualunque dignità di vita. Sono, pertanto, protesi al bene pur non vivendo il bene, in quanto ultimi.
Chiedono al loro più prossimo vicino quello sguardo penetrante capace di ristrutturare il loro tessuto tanto devastato. Come il povero vuole cibo e la mano che lo offre sana gli stimoli della fame, così l’ultimo dei peccatori vuole la comprensione, la misericordia, il perdono, la carità, per sperare di riscoprire la vita. Gesù guarda le loro miserie e ne osserva il bisogno che si nasconde in loro. Porta con la Sua voce ciò che manca, raddrizzando ciò che il male aveva distorto, spianando ciò che il vizio aveva alzato, colmando ciò che il vuoto dei peccati crea. E’ chiaro che la Speranza sorge in coloro che lo ascoltano, al punto tale da renderli morbidi ed attenti a tanto bene.
Maria Maddalena avverte l’attenzione di Dio su di Lei e si abbandona alla Sua nuova Proposta. Lei aveva cercato di vivere l’amore, offrendo l’amore. Pur restando nell’offesa del suo vissuto, Dio le dona ciò che Lei stessa desiderava: l’Amore più grande! Lei si innamora dell’Amore che entra nel Suo tessuto e che plasma la Sua arsura e finalmente ottiene l’appagamento perfetto dei suoi desideri: AMA, AMA, AMA Colui che l’Amore E’, Gesù! Tale amore la porta ad essere l’ex prostituta, anche se il mondo dei primi difficilmente riesce a vederla tale.
C’è sicuramente in esso la definitiva condanna dell’errore al punto tale da esprimerlo con la morte. Così l’adultera deve morire e con lei ogni peccatore che vive in tale condizione. Ecco che Gesù opera il più grande MIRACOLO di tutti i tempi, la Salvezza per i nuovi ultimi. Coloro che si ritenevano primi li pone dinanzi allo specchio della verità, mostrando loro la Vera faccia che nei secoli si era nascosta sotto il velo dell’ipocrisia e della menzogna.
Loro, i primi, si riscoprono simili agli ultimi e, pertanto, gettano la condanna di morte ritenendola boomerang per se stessi. E’ grande Dio che Ama e che colma con il Suo Amore ogni bisogno, sapendo guardare al di là delle apparenze ogni uomo quale unico bisognoso di Lui.