Non c’è mezzo più potente dello specchio per conoscere quale sia la figura che distingue l’uomo e fa di ognuno una specifica identità.
Lo specchio segna le caratteristiche che accomunano e separano gli individui e rende la vita dell’uomo intensa nella comunicazione con se stesso e con gli altri.
E’ attraverso lo specchio che “vediamo” se l’immagine riflessa sa darci “consolazione” o disagio. Guardarsi allo specchio significa conoscere i cambiamenti del nostro stato ed imparare a vivere con essi.
Capita così che spesso la crisi della nostra immagine avanza perché non sazia le nostre aspettative ed i nostri sogni. Si arriva, dunque, ad intervenire sulla sembianza per essere “diversi”. Il problema non si risolve comunque perché non risiede in chi si specchia, bensì nello specchio stesso. Sembra assurdo ma è così. Il volto o la figura che esso trasmette non è quella reale perché, qualunque sia quello specchio, non crea volti nuovi, né offre parametri di vera perfezione.
Esiste, però, UNO SPECCHIO veramente speciale, quello che porta inciso in sé il VOLTO sul quale ogni persona può vedere se corrisponde al proprio. E’ il VOLTO di Dio che si esprime secondo i “RITOCCHI” necessari per chi in Lui si rispecchia.
In esso si incide ogni particolare della figura umana che non si ferma solo all’esteriore, bensì anche a quella parte che nessuno specchio materiale può vedere.
Il Volto di Dio ha delle caratteristiche perfette sulle quali ogni volto “deve” trovare l’unità.
L’Immagine del Divino e colui che in Lui si rispecchia si debbono sovrapporre perfettamente, fino a fondersi. “Che i due siano 1 cosa sola”, dice Gesù e quando Dio è l’altro, tale preghiera necessita di essere adempiuta con un costante lavoro di perfezionamento.
L’immagine di Dio nelle Sue Perfette Sembianze offre, a chi in Lui si rispecchia, la possibilità di raggiungere il “sogno” che nel mondo degli umani è impossibile ottenere: la perfezione!
“Siate perfetti”, dice Gesù, “come è perfetto il Padre vostro che è nei Cieli”. Ecco che a tale annunzio Gesù offre il “MODO” per divenire perfetti.
Rispecchiarsi nel Volto di Dio, vuol dire entrare nei Suoi Pensieri, nella Sua Parola e nei Suoi Movimenti. Tutto questo ottenibile mediante la “comunicazione” Divina nei tempi.
Lui, specchio che non mente, che non delude, che non tradisce, ci invita ad osservare “COME” sa comunicare con gli uomini e cosa offre il Suo contatto.
Comunica dialogando per esprimere il Suo pensiero eterno e traduce in parole lo stesso. Dice: “Non di solo pane vive l’uomo ma di ogni parola che esce dalla Bocca di Dio”. Dio, quindi, ha una Bocca dalla quale c’è la vita per chi ne ascolta il Suo parlare. Ogni parola che da Essa fuoriesce è eterna e chi ne fa tesoro costruisce la propria bellezza per l’eternità.
Nessun tempo e nessuna vicissitudine può intaccare la bellezza eterna perché essa è patrimonio che non conosce corruttibilità.
Non si ferma il Divino Volto solo all’annunzio che lo rende già fortemente visibile, ma realizza l’azione che nell’annunzio vive.
Dio, quale Specchio vivente, insegna all’uomo come vivere, invitandolo a vivere Come Lui. Dinanzi a Sé quella Immagine UNICA ha il volto di tutta l’umanità e vive contattandola per ritoccare ciò che la rende deforme. Il tutto composto con l’unico ingrediente che Dio possiede: l’AMORE!
E’ con il Suo Amore che raggiunge le ferite, le durezze, le acidità che il mondo realizza per ogni nato della terra, fino a far svanire quella più pesante che fa di ogni volto l’obbrobrio di se stesso: la morte!
Arriva il Volto di Dio a rimuovere la pietrificazione di ogni immagine e renderla di Vera Carne sulla quale Lui, con il Suo infinito compiacimento, può di nuovo dire: “Vedo che è cosa MOLTO BUONA!”.