C’è il sole che fa brillare le Luci del Passato, vuoi prossimo, vuoi remoto, e che vivono nel presente perché sono Luci piene del tempo dei tempi. Loro, i Santi di ogni tempo, vivono e fra Loro, Lui, il Santo, che oggi non è ancora l’ieri, vibra fra la sua gente il calore della sua santità: Papa Karol Wojtyla.
E’ bello vedere come la Sua Cattedra elevi i Servi di Dio fino a farli essere punti necessari per giungere alla Vetta che è Cristo. Da Lui partono quei sì alla MISSIONE che è Comunione capace di realizzare il servizio al più piccolo.
C’è colui che vive servendo per dovere e colui che vive perché è servo. Wojtyla è Servo! Nella sua vitalità vive quel Cristo Giovane e forte degli anni in cui la sua energia era attiva nella età dove il mondo lo si può dominare perché tutte le potenze sono nella loro massima espressione.
Il Giovane Wojtyla nella sua possenza mai lascia trasparire una vitalità di mondo, ma realizza quella vitalità per il mondo e per servirlo. Gesù mangiava e beveva per essere nel mondo senza distinguersi se non nel piacere di dare a quel pasto il valore dell'incontro e della unità con quelle creature che dovevano averlo in mezzo a loro per ritrovarsi.
Karol Wojtyla nella Sua forza fisica quale sportivo, quale straniero capace di vivere la nuova patria nella uniformità che la Fede opera quale Miracolo della vera globalizzazione, promuove il viandante che va e porta il crollo dei confini. Comincia a lanciare il Suo Raggio d’Azione che, come la lancetta di un orologio, si muove fino a raggiungere gli ultimi confini della terra.
Proprio quel servizio che Gesù aveva annunziato con le parole: “Andate e fatemi conoscere fino agli ultimi confini della terra”. Ordine che dà ai suoi Apostoli e che giunge a Karol quale Apostolo del 2000. La Sua forza non ha permesso al mondo di fermare la Sua Corsa e nonostante le difficoltà, in Lui quelle fatiche di Paolo, di Pietro e di tutti i grandi di Cristo si sono attualizzate. Anche se ricco di compagnia in realtà la Sua Figura rimane unico punto di quel Vangelo che cammina nei tempi.
Tutto intorno a Karol scompare e Lui stesso viene consumato da quella Energia che fa di Lui il Pietro che ha aperto le Porte alle Genti di ogni Paese. Non può non essere Santo un Missionario che produce unità per ogni attimo che vive ed in tale Miracolo c’è la proclamazione alla Santità. Chi potrà di Lui dire che sarà elevato agli Altari se non oggi il suo gregge che lo vede e lo tocca?
Coloro, che non conoscono Gesù nell’Uomo che accomuna i tempi e gli uomini in Wojtyla, possono vederlo e la ruota, ove l’umanità gira per giungere alla Fine della corsa, ha avuto da Lui quella Spinta che ha bruciato anni di divisione e di dolore. Non ha raccolto applausi di facile opera ma ha dato e lasciato il segno di conoscenza della propria Missione.
Il Cristianesimo si è maturato nelle aspettative di Pietro e di Paolo e Lui le ha pienamente realizzate. Nell’uomo forte del 2000 i due pilastri che fanno del Vangelo il Cristo di ogni tempo, Karol è il punto dove l’unione fra i due e le Luci che manifestano si fondono. Praticamente Cefa e Paolo si incontrano senza scontrarsi e si toccano per segnare l’ora Nuova che fa di Cristo il Capo capace di formare i suoi servi per farli essere ciò che Lui vuole che siano: servi di ogni tempo!
Non è presunzione dire che il Papa del Giubileo è Santo, sarebbe una grave forma di ipocrisia asserire il contrario o, ancora peggio, non riconoscerlo. Ogni Luce che brilla deve avere il giusto posto perché è il faro che fa, di noi umanità, quei naviganti tranquilli, perché guidata da chi da Dio è stato designato ad essere Luce per le Genti!
Alba Di Spirito