Nella corte del Re brilla di una luce pura Maria Goretti quale realizzatrice dell’Amore nel più alto livello ad esso appartenente.
Ama colui il quale realizza l’altro nel meglio di sé. Ama colui il quale dona all’altro quel meglio di sé che lo unisce, fino ad essere, i due, una sola cosa in virtù del dono stesso. Ama colui che muore per l’altro!
E’ l’amico vero che si lascia morire per vivere, nella verità, la parola Amicizia.
Maria Goretti possedeva in Sé tale parola nella massima bellezza ed offre ad Alessandro ciò che aveva di più bello: il Suo più grande amore; la virtù della donazione.
In Lei l’amore si esprime senza ombre ed anche coloro che non l’hanno conosciuta, attraverso il Suo essere piena d’amore, la possono riconoscere.
In Lei c’è la MAESTRA che illustra nella Sua persona l’immagine di Dio innamorato dell’amore.
Maria non pensa; ama e proprio perché, in Lei, tale è quel contenuto che si realizza quale portatrice ed esecutrice dell’ammaestramento Divino nell’Amore di Dio negli uomini.
La foto che di Lei mostra i segni eterni sono molto profondi e superano ogni confine di educazione e di formazione umana.
Il primo solco irrigato dall’acqua della vita è la rinunzia. Essa rinunzia ad un piacere piccolo e momentaneo in quanto già in Lei bruciava quello grande e duraturo.
Non lascia Maria Goretti nulla che debba essere rimpianto in quanto vive già nel Bene Superiore. Non si lascia travolgere dalla “passione” di Alessandro, perché la “Sua passione” era più sublime.
Dio per Lei parla e la Sua Parola era la passione di Marietta. Per la Parola di Dio che chiede l’attesa, la rinunzia, la scelta, il discernimento delle passioni, Maria realizza il NO PIENO perché il Bene SUPREMO non poteva essere superato.
Non si lascia un piacere immenso per un piccolo attimo che passa e Lei offre, a coloro che di Lei hanno sentito parlare, l’invito ad entrare nel Bene Supremo della Parola di Dio e dei Suoi insegnamenti.
E’ in Essa che Marietta vive la Sua vita e quando il mondo le propone di rinunciare alla VITA, Lei non ha scelta. Perché morire se la vita era in sé?
Non lascia nulla Maria Goretti, se non la possibilità di perdere ciò che possedeva, ma non guarda all’amore umano con giudizio di esclusione dalla VITA VERA.
Alessandro, nella sua passione umana, viene da Lei assorbito e premiato in virtù della compassione che l’Amore più grande ha verso quello più piccolo e chiede che anche lui possa salire per raggiungere la Vetta del MASSIMO PIACERE: DIO!
Chiede ed ottiene. Oggi che, nella pianura pontina ancora si parla e si venera la Santa Maria Goretti, tale compassione è rivolta a tutti coloro i quali sono ancora immersi nei piccoli piaceri e Lei realizza con l’Apostolo, attraverso il Suo sacrificio, quella donazione e quella richiesta d’amore affinchè l’umanità muoia alla propria vita per ritrovarla.
In Marietta possiamo comprendere che la vera vita sta nella crescita verso la conoscenza della volontà di Dio e garantisce ai giovani di non essere soli perché Lei, anche se è salita sugli altari, è ancora qui in mezzo a loro per annunziare che la Parola di Dio salva e che in qualsiasi caso c’è la soluzione, in Lui, per ogni problema.
Si vive per Martirio e per Grazia ricevuta. Lei realizza con il Suo martirio la Grazia di essere illuminati e di crescere nel Piacere di Dio, gridando che Gesù è l’Uomo di tutti gli uomini; è il Bambino di tutti i bambini; è il Giovane di tutti i giovani e che Lui sa quanto sia pesante vivere, ma assicura che la Sua Parola è soave e il Suo giogo è leggero.
In Gesù, Marietta rassicura l’umanità che tutto è possibile a Dio e che nella vita quotidiana possiamo essere vittime e giustizieri, ma che la Parola Sua sa dare alla vittima la capacità di fare del suo giustiziere l’amato del suo cuore.