Sembra burbero il Padre nell’aspetto esteriore ma è tenero e fragile il suo cuore nel chiedere a Dio Grazia e misericordia per le creature incapaci di regnare nella Luce.
E’ dal suo cuore che nasce il consenso di Dio nel dire sì alle Sue richieste, ed in tutta la sua vita Padre Pio ha impegnato se stesso affinchè il suo battito divenisse sempre più all’unisono con quello del Suo Amore: Gesù.
Così, giorno dopo giorno, lascia che la vita trasformi il suo cuore di pietra in cuore di carne, ponendo la sua esistenza nelle mani di Gesù unico vasaio della sua persona.
Come poteva Padre Pio essere diverso da colui il quale dice di essere mite ed umile di cuore e che invitava tutti ad essere come Lui?
Quindi, la mitezza e l’umiltà hanno posseduto il cuore del Frate per portarlo ad essere cuore palpitante d’amore divino.
Ci insegna Gesù nella Sua Persona a saper “guardare” i suoi grandi servi sempre ed unicamente secondo l’immagine del Creatore e trarre da loro la forza che ha potuto compiere il miracolo della trasformazione da creature umane in divine.
La Santità sta a premiare tale trasformazione, attribuendo il titolo che non ha nulla di concreto se non la metamorfosi stessa della creatura.
Da Padre Pio a Santo Padre Pio c’è solo il Pio che si è trasformato ed inserito nella Luce dello Splendore Eterno. Ma a cosa vale tanto se le creature terrestri non sanno cogliere ed imitare la sua vita per far sì che anche esse abbiano a sperare tanto?
Ecco che da Gesù, buono per essere unità totale con il Padre Suo, anche Padre Pio è buono per essere in unità totale con Gesù, e, proprio sul “buono” deve nascere la fiducia delle creature a correre verso di Lui. E’ sempre dalla sua bontà che nasce il rimprovero giusto ed amoroso; è sempre dalla sua bontà che le anime debbono sperare nella sua comprensione e instancabile pazienza.
E’ vero il suo Servizio solo se sono vere le azioni di Gesù in Lui e, proprio per la Sua identificazione con Gesù stesso, il suo servizio va ricercato e bramato quale mezzo necessario per amare di più noi stessi e Dio.
Il male che affligge la creatura è il non conoscersi e il non amarsi e tale male causa dolore e infelicità in essa e negli altri.
Padre Pio si è trasformato nell’amore come il grande Padre Francesco d’Assisi che esclama, con la delicatezza del fiore nascosto tra l’erba del bosco, che umilmente andava a scoprire che in lui stava nascendo amore.
Il compito dei ricercatori dell’amore è quello di formare nuovi innamorati dal cuore palpitante e sanguinante di perdono, comprensione, purezza, fermezza. Esse sono le carezze che accarezzano il volto di Gesù ed il piacere di Dio ed in esse carezze la Luce si diffonde fino all’anima che titubante e nascosta “teme” di non poter essere compresa ed accettata per la sua insana esistenza.
E’ stato Lui, il Padre nella sua Santità, a scoprire che la sua umanità non poteva e non doveva fuggire dal Suo Signore Gesù per nessun motivo e, nella fiducia illimitata verso la Sua Persona, viaggiava a velocità della Luce in una terra amorfa e priva di vita.
Come, quindi, non respirare della Cattedra del Suo Magistero il richiamo a tutti, e soprattutto a tutti coloro che da Lui si allontanano per non aver compreso che la sua più grande virtù è stata quella di non allontanarsi mai dal Salvatore. Venite a me voi che siete stanchi ed affaticati, io vi ristorerò.
Ecco la Santità Vera e sanguigna di un grande servo: far vibrare tali parole che nell’evangelo incendiano le coscienze fino al giorno d’oggi e far sì che esse parole, abbiano un corpo caldo e attuale al quale raccontare e mettere a nudo la propria vita nella certezza, non solo del suo perdono, ma anche della nuova forza che permette di continuare la via per la quale siamo scesi nella ricerca della Verità.
La Santità adulta e pura dell’uomo Pio ci rinfranca nelle fatiche e ci permette di addormentarci nella Speranza divenuta certezza che l’alba è per tutti e che in essa l’umanità vedrà il Volto Santo di DIO.
Alba Di Spirito
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