Guardare la terra immersa nell’Oceano della Creazione di Dio è uno spettacolo che trasmette smarrimento e forza.

Tanto grande appare all’uomo questa "madre" che lo accoglie e tanto piccola è quando, nell’insieme degli astri, essa ne è solo la compagna.

Si comprende, "guardandola dall’alto", che l’universo in cui è immersa ha un proprio regolamento che si distingue solo per la natura del pianeta dove esso è applicato.

Così come gli uccelli hanno bisogno dell’aria per volare; i pesci dell’acqua per vivere; gli uomini di ritrovare l’AUTORE di un mondo che trasmette intelligenza, sapienza, bontà, bellezza, onnipotenza.

Tutto per l’Ordine con cui ogni cosa regna là dove si manifesta.

Come le perle di una collana che, una per una unite al filo comune, formano il gioiello, così è il firmamento unito dal filo conduttore che lo realizza nella sua Volontà d’Origine.

Cosa è la costellazione senza la forma e la figura che da essa fuoriesce? Tutto si disperde se il filo si spezza e non tiene più ogni cosa al posto giusto.

L’uomo osserva le stelle quali creature vicine da riconoscere e le ammira, ma non le unisce quale corpo unico di una Mente che al di là dei tempi le ha realizzate.

Non ha motivo d’essere, la stella, se il suo brillare non fuoriesce per raggiungere l’altra che vuole essere vista e l’altra ancora che in realtà è impaziente di farsi notare perché senza di essa quell’immagine del Creatore sarebbe scorretta.

Ogni cosa unita e l’unione di ogni cosa genera il Volto di Colui il Quale Pensa: Dio.

Come può l’uomo, nella sua piccola mente e nella sua limitatezza, afferrare il Filo conduttore che gli mostra il Volto di Dio, se non e solo dal pianeta in cui si trova?

Esso, Filo, attraversa ogni punto del Creato ed attira su di sé l’attenzione di coloro che vi abitano, in qualunque forma essi si esprimano.

Anche la terra, quindi, quale corpo celeste, è attraversata, perché unita ad altri corpi, da tale Ragione Conduttrice ed induce, così, coloro i quali non guardano il mondo, ma lo osservano, a farsi trovare.

Porta con sé la Voce di un tempo remoto, che oltrepassa gli stessi confini della creazione, e parla di un futuro che già nella sua estrema estensione ha visitato e maturato.

Esso, Filo, conduce alla ragione dei tempi nei loro passati, presenti e futuri.

Esso, Filo, è il tempo di ogni tempo, ed il luogo di ogni luogo.

Esso, Filo, è Dio! Dio che, dall’universo infinito di se stesso, entra nel gioco del tempo che materializza e si esprime.

Esso, Dio, che nella emanazione della Sua Potenza realizza quel Battito Visibile capace di Creare e Creare e Creare fino a far smarrire ogni pensiero ed ogni parola di chiunque volesse a Lui giungere attraverso la propria singolarità.

Esso, Dio, Colui che è, Colui che era, Colui che sarà. Esso, Dio, Colui che Vuole essere Visibile nella bellezza della Sua Luce.

Lui è il Dio che si GENERA per GENERARE ciò che un dì chiamerà: Figlio e ciò che il Figlio un dì chiamerà: Padre!

Lui, il nostro Dio; Lui, Dio, il nostro Unico Padre. Grande e Potente nella Immensità Infinita del Suo Essere e piccolo e raggiungibile nella Opera di Sé che Crea. Dio è Padre Creatore. Fuoriesce l’esplosione della Sua Creazione da Lui, il Padre nostro che, creando, si crea e si presenta nella Voce di Colui che Parla. Dio, Padre, si fa chiamare per Nome quando il Suo Nome si manifesta e per la Prima Volta si "distacca" per ritrovarsi qualche tempo dopo.

Lui, Dio Padre che "si lascia" ed è nel suo lasciarsi quel Primo di se stesso che Lui chiama Figlio.

E’ sempre Lui, Dio Padre che si presenta nel Figlio del suo Sé infinito ed opera.

Opera dell’infinito di Dio sono le creature della Creazione e Lui, il Creatore, ci chiama. La Sua Voce è finalmente giunta alle nostre orecchie ed il Suo Volto è finalmente apparso dinanzi ai nostri occhi ed il Suo Amore è finalmente visibile. Finalmente!!!

Quanto abbiamo atteso qui, su questo pianeta, che Colui il quale è sempre stato finalmente giungesse fino alla nostra dimensione e si facesse Carne … Finalmente!

Lui, il Verbo, si è fatto Carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi ed a noi ha dichiarato: Padre Mio e Padre Vostro! Dio è quel Padre che avevamo dimenticato ed abbiamo ritrovato. Lui è l’ignoto che per millenni abbiamo cercato. Lui, finalmente, si è fatto toccare, Lui, Lui, Dio!

"E il Verbo si fece Carne e venne ad abitare in mezzo a noi e noi vedemmo la Sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre", pieno di grazia e di verità.

Lui, che dalla Sua Pienezza offre grazia su grazia, ha rivelato il Suo Nome: Nome che a tutti coloro che lo accoglieranno dona il Potere di diventare figli di Dio, perché in tale accoglienza c’è la loro origine.

Dio ritrova i Suoi figli quando essi riconosceranno Colui il Quale per mezzo di Lui tutte le cose furono create: Gesù Cristo!

In Lui la Creazione si compiacerà ed ogni uomo griderà: "Abbà, Padre!".

Alba Di Spirito

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