GESU': CIBO DI VITA ETERNA
Dopo tre anni di Missione dichiarata e manifestata attraverso la Conoscenza, la Potenza, la Verità, Gesù, lascia questa terra, dimostrando di essere quella Forza che gli uomini secondo le Scritture attendevano, ma che non immaginavano che così fosse.
Lui, la sua Forza, l'ha prima vissuta, realizzando per sè e per gli altri l'adempimento di ogni Scrittura.
Per sè ha mantenuto la Vita ed è visibile in ciò che è, Uomo Immortale, per noi consegnandoci al Suo Insegnamento, alla Sua Potenza, alla Sua presenza, quale uscita dal regno della morte.
Ora che la Vita Eterna, in Gesù, ha dimostrato di essere tale, dove essa, nella Sua Legge Immortale opera? Quale è il punto esatto nell'uomo capace di recepire e di vivere ciò che la Legge dell'Immortalità propone?
In noi, uomini di carne, c'è colui che abita la carne stessa: L'uomo. E' dentro la sua parte visibile ed è la vita che vive.
Se la terra, madre di ogni essere vivente, dà frutti per nutrire ogni materia – e le materie umane questo lo conoscono, dimostrando di sapersi ben nutrire – il cibo, per l'uomo che vive nella sua materia, dove deve andare se non nell'uomo stesso?
Sì, è nell'uomo che vive nella sua materia, che entra il cibo eterno, perchè l'uomo è eterno!
In sè necessita, pertanto, di altre sostanze che superano ogni composizione chimica perchè lui, l'uomo eterno, è composto di altra sostanza.
Dio è Luce. L'uomo, quale sua Immagine e Somiglianza, è Luce; pertanto, il cibo che deve ingerire sarà: cibo di Luce.
Gesù si preoccupa di dirci che la materia corporale ha già ciò che le necessita, essa, infatti, è già stata curata, disponendo di ogni bene che possa soddisfarla; ma a noi, uomini eterni, ci invita a cercare un altro cibo, quello eterno, dicendoci che: “Non è di solo pane che vive l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”!
Questo è il Grido di Gesù all'umanità che non discerne in sè, e che non sa, pur essendolo, di essere figlia della Luce!
Così, come Lui nella Sua chiarezza di vita è cresciuto in età, grazia, sapienza, nutrendosi non di solo pane, noi, figli della Luce, nutriti dalla Luce stessa, cresceremo in età, grazia, sapienza perchè essa è l'energia vitale per un corpo eterno.
Dio è Spirito. L'uomo è in Dio, Spirito perchè a Sua Immagine e Somiglianza, lo creò.
Dio è Amore. L'uomo è Amore perchè sempre a Sua Immagine e Somiglianza lo creò.
Noi, uomini creati da Dio, siamo, pertanto, Luce Spirituale d'Amore e necessitiamo di cibo che sia: Luce, Spirito, Amore.
Ritrovato, così, l'uomo, quale Figlio di Dio nella sua essenza Divina, non è difficile comprendere che, su questo pianeta, esso è calato in una materia capace di renderlo visibile.
L'invisibile di Dio nella Sua Immagine e Somiglianza, cioè i figli di Dio, sono visibili sulla terra perchè immersi in materie corporali, pertanto, visibili. Questo, però, non deve essere per l'uomo, quale figlio di Dio, motivo di confusione circa la sua vera natura, perchè, dice la Scrittura: “Voi siete Dei”!
Quale padrone, abitando in una casa a lui essenziale per potersi esprimere, non se ne prende cura e non l'ama per ciò che è?
Uno stolto disprezza la propria casa perchè non sa quale servizio essa gli rende, ma il Saggio, se veramente cosciente del proprio stato, si preoccupa di curare la sua materia senza però arrecare danno al suo Spirito. Nell'ordine i due vivono una cosa sola. Si amano!
Gesù, ora, nella Casa Immortale, ha il Suo Corpo Materiale, il quale non è più soggetto alla legge della corruttibilità; pertanto, non conosce più morte. Quel Corpo, quindi, ha seguito Colui che lo ha abitato.
Anche noi, uomini mortali, possediamo in noi l'immortale, che, essendo tale, ha la capacità di portare con sè colui che lo ha servito.
L'uomo immortale è Immagine e Somiglianza di Dio, e Dio stesso dichiara che non avrebbe mai abbandonato le sue creature. MAI!
Essendo i corpi materiali visibilmente voluti da Dio, quale mezzo di espressione dell'uomo Figlio di Dio, essi, corpi, seguiranno la sorte dei loro padroni!
La conferma di ciò sta in Gesù che, essendo Figlio di Dio, è ora là, nel Regno dell'Eterno, insieme al suo Corpo.
Lui, però, sulla terra non ha fatto confusione circa la Sua Natura, dimenticando di essere prima di tutto, Luce in una materia. (Il Verbo si fece Carne).
La chiarezza di sapere chi siamo, da dove veniamo e che cosa siamo, ci porta, conseguentemente a vivere secondo Verità.
“Non di solo pane vive l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”.
In questa Verità, penso che l'uomo del “dopo Pasqua” debba iniziare a nutrirsi, lasciando con maturità le colombe e le uova al corso delle usanze, ed abbracciando con serietà il nutrimento quotidiano, quale fonte di vita, terreno ed eterno.
Ogni Parola che esce dalla bocca di Dio va “mangiata”, come ogni colazione, pranzo e cena perchè essa è, per l'uomo che vive nel corpo, cibo di vita eterna, cibo adatto alla sua natura eterna.
Si cresce mangiando e, con la crescita, fuoriesce la bellezza della maturità.
La magica esperienza del Soprannaturale in noi diviene, così, consuetudine di vita e l'”occasione festiva” di Dio si trasforma in comunione quotidiana.
“Mangiate la MIA CARNE e Bevete il MIO SANGUE” è l'invito di Gesù ad essere ancora di più in Lui e Lui in Noi.
Ciò significa che, nutrirsi di Dio in ogni Suo aspetto, ci è INDISPENSABILE.
Siccome sono certa che abbiamo orecchie per intendere, gridiamo a gran voce un grazie di cuore a Colui che ci nutre e con Gesù diciamo:
“Padre Nostro
che Sei nei Cieli,
Sia Santificato il Tuo Nome,
venga il Tuo Regno,
Sia fatta la Tua Volontà,
come in Cielo così in terra,
DACCI OGGI IL NOSTRO PANE QUOTIDIANO,
rimetti a noi i nostri debiti,
come noi li rimettiamo ai nostri debitori
e non ci indurre in tentazione
ma liberaci dal male”. Amen.
(Alba Di Spirito)