"Dio è Amore e si è manifestato per noi uomini mandando il Suo Figlio unigenito nel mondo, affinché noi avessimo la vita per Lui".

"In questo sta l’Amore: NON SIAMO STATI NOI AD AMARE DIO, ma è Lui che ha amato noi ed ha mandato il Suo Figlio come espiazione per i nostri peccati".

Ora, se l’umanità ha ricevuto da Dio la soluzione di tutti i suoi problemi, fino ad ottenere l’espiazione dei peccati, quale novità si pone all’uomo da conoscere e da vivere se non quella di RICONOSCERE DIO e come il Suo Amore si sia espresso?

Non c’è peggior peccato se non quello di NON RICONOSCERE la salvezza e COLUI che l’ha resa possibile: Gesù Cristo!

Certamente la Legge accusa l’uomo dichiarandolo colpevole in vista del Suo Contenuto. Essa, essendo accusa, non ha il privilegio di sciogliere la sua stessa motivazione. Rimane, quindi, l’uomo ancorato alla Legge che non giustifica, in quanto non è in Suo potere tale compito.

Ecco che occorreva che venisse Colui che facesse da tramite tra la legge e Dio, per raccogliere nella Giustizia ogni accusa e per intercedere nella difesa quel proscioglimento che solo Dio poteva realizzare.

Nella Legge, infatti, Dio sottopone l’umanità sotto il giogo della Legge e la svincola dalla medesima con l’Autorità che solo la Sua Persona poteva esercitare, in quanto tale potere poteva solo essere in possesso di Colui che superava la Legge stessa.

Essa, infatti, a chi poteva essere sottoposta se non a Dio che l’aveva incisa e per mezzo della quale aveva legato l’umanità fino a renderla visibile in Lui solo e per mezzo della stessa?

Non aveva l’uomo altro specchio per ritrovarsi in Dio se non il guardarsi nella autorità della Legge, specchio che oltre l’immagine di un Adamo caduto e chiaramente ammalato del peccato non rifletteva altro. Occorreva che in ogni uomo entrasse lo stesso Dio per dare alla Legge il compimento del suo contenuto.

L’uomo che nella Legge si trova peccatore, in Gesù Cristo si ritrova liberato dallo stesso peccato. L’intermediario perfetto fra l’uomo e Dio è Cristo, che prende su di Sé ogni peccato per essere Lui stesso l’esecutore materiale della liberazione dell’uomo dalla Legge tramite il Suo Stesso Sacrificio.

Si lascia accusare, Lui che era privo di peccato, quale uomo del peccato per dare alla giustizia la risposta che per secoli attendeva: quella dell’Amore perfetto! Occorreva che vi fosse sulla terra un uomo capace di P A G A R E a caro prezzo il danno del peccato mediante un atto che superasse il contenuto totale di tutti i peccati; un atto che contrastasse e superasse il valore del peccato stesso, un atto d’Amore.

Solo Dio che è Amore poteva realizzare tanto, perché solo Lui conteneva in Sé la perfezione di quell’amore e la ricchezza capace di riscattare l’intera umanità.

Dio nel Suo Immenso Amore viene ad abitare nel mondo quale Verbo Incarnato. E il Verbo si fa carne ed assume così la natura umana facendosi chiamare Gesù. Quel Verbo mediante il quale ogni cosa è stata creata e nulla di ciò che esiste esisterebbe senza di Lui, è divenuto per l’umanità la Salvezza dalla morte, mediante la liberazione dalla colpa d’origine: quella di Adamo!

Viene LIBERATA l’umanità circa il peccato e viene sottoposta all’assoluto riconoscimento della PERSONA del LIBERATORE che è Gesù Cristo, mediante il quale tutto l’AMORE di Dio si è manifestato sulla terra. Infatti Dio ha tanto amato il mondo fino a mandare Suo Figlio per dare la Sua Vita per gli uomini.

Tutti coloro che lo RICONOSCONO in Lui ogni peccato viene cancellato perché cessa l’accusa mediante il DIFENSORE che è Dio Stesso. Coloro che non lo riconoscono rimangono sotto il giogo della Legge, che fa dell’umanità una generazione chiusa nella sua mente ed indurita nel suo cuore.

Aprire le porte a Dio vuol dire ritrovarlo nell’opera della salvezza che Lui Stesso ha realizzato sulla Croce, dalla quale ha gridato quel perdono di cui l’umanità non può assolutamente fare a meno se vuole ritrovarsi nella vita eterna!

 

Alba Di Spirito

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