Sembra assurdo, ma anche nel dolore vi è una distinzione di Valore.
Dalla venuta del Messia, la sofferenza ha cambiato rotta ed il motivo per cui la si vive trova risposta solo nel Messia Stesso.
Gesù viene tra la gente che vive nella condizione di schiavitù, perché vittima dell’alleanza con Colui che genera il dolore: Satana. In lui il peccato ha il solo scopo di andare contro Dio ed offenderlo.
L’Adamo che Dio creò entra nel male quale regolamento opposto al Bene e pecca fino a scoprire in tale stato che tale condizione produce sofferenza e morte.
Conosce, Adamo, la realtà della "conoscenza del male" e ne vive tragicamente il contenuto. Millenni dopo millenni, il suo grido entra nell’universo e produce dolore al cuore di Chi lo Ama. Dio!
Lacrime e gemiti di ogni genere giungono alle vette del Paradiso, che non rimane indifferente ed estraneo a tale dramma, bensì reagisce con tempestiva e risolutiva Misericordia.
Ha compassione del Suo popolo, caduto nel dolore e schiavo del Nemico, e passa all’attacco per liberare la Sua creatura.
A Colui per mezzo del quale tutto è stato creato e dal quale ogni cosa dipende e nel quale ogni cosa vive viene affidato il compito di scendere nella Valle del Dolore e compiere il progetto di salvezza. "E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi …".
Viene il Messia, il Salvatore, l’Emmanuel, Dio con noi!
Viene per i contaminati dal peccato e li trova nel più totale stato di sofferenza e di morte. Soffrono questi Adamo che vivono sotto l’oppressione del Nemico di Dio e con lui sperimentano quanto sia malvagia e priva di vita la parola che illude e che conduce nell’abisso delle tenebre.
Trova, il Messia, il Suo Adamo adulto nel dolore e cosciente che il Male gli ha fatto MOLTO MALE. Ma il grido che il dolore gli procura giunge a Dio, che fra la Sua Gente ora vive per portare la Buona Notizia che il Suo Regno non è più lontano, ma che è in mezzo a loro.
E’ Lui in persona, Lui, Dio, che nel Suo Verbo ha preso la Carne simile a tutte le carni, meno che l’appartenenza dalla quale proviene. Non dall’Adamo caduto e schiavo del Nemico di Dio, autore del peccato, bensì da Dio stesso viene Generato.
Vive fra la gente del mondo, ma non è del mondo. E’ Venuto nel mondo, ma il Suo Regno non è di questo mondo. E’ Venuto per liberare gli oppressi dal male e sconfiggere la punizione che il male infligge: quella della sofferenza e della morte!
Non sopprime il dolore con arti straordinarie, bensì lo prende su di Sé come un comune mortale e lo vive esattamente alla maniera di chi è nella disgrazia. Lo accetta e lo beve fino in fondo, il calice amaro della sofferenza, per poterla deviare nel corso di Dio.
Ha una strategia d’amore, il Messia, scendendo nel campo di battaglia e combattendo con i Suoi. Li ama quei sofferenti che, giorno dopo giorno, si trovano ad essere vittime dei più atroci dolori e li conduce, tramite gli stessi, alla condizione di libertà.
Quel dolore, così sordo ed acuto, era anche disperato, in quanto privo della parola fine.
Come una fornace, che consuma e si riaccende per consumare ancora, così la sofferenza senza il Messia regnava e governava i poveri schiavi.
Entra anche Lui, il Messia, in quella stessa bocca di fuoco, ma ne esce vincitore! Con Lui, tutti gli altri carboni ardenti si ristorano nella certezza che il "Capo" è stato vittorioso e con Lui quell’atrocità del dolore che conduce alla morte si è trasformata in parentesi che già si è chiusa nella vittoria della Resurrezione.
"Seguimi!", dice Gesù, sotto il peso della Croce, "… entra con ME nel sepolcro dei morti e ritroverai la VITA. SEGUIMI!".
Alba Di Spirito