Tra gli uomini credenti c’è la devozione ai Santi. Non si può fare a meno di conoscerli perché essi sono creature che hanno vissuto come tutte le altre e con tutte le altre. Sono, insomma, creature comuni e facilmente raggiungibili. Hanno una abitazione terrena ed appartengono a famiglie che hanno dato loro un cognome ed una identità terrena.

Ciascun santo ha avuto problemi e tempeste che spesso hanno messo a dura prova la loro santità.

In questo momento mi viene alla mente il travagliato S. Agostino. Conoscitore di molte discipline vive tuffandosi nel mondo fino ad eseguire anche i difetti più vistosi di esso. Ha in sé un cuore avviato alla ricerca di Colui che lo fa battere e pensa alla maniera di chi vuole sapere. Bussa incessantemente alla porta di varie dottrine ma ciascuna di esse non offre, aprendosi, quel piacere d’infinito che la sua ricerca gli suggeriva.

Lo vedo viandante che entra coraggioso nell’anonimato di fedi che solo se di tempra forte e di spirito illuminato riesce ad uscirne ancora ricco di volere di Dio.

Ecco il punto che fa dei santi delle creature speciali: il volere Dio a tutti i costi!

Come il viandante va sulle rive del mare spinto dal vortice del vento impetuoso e incoraggiato dall’energia instancabile delle onde tumultuose, così è l’animo del Santo che nel suo oceano di suoni e di apparente bonaccia vede le sue orme solitarie ma vive. Passo dopo passo, percorrono la via del Santo preferito, facendo di Lui la loro forza divina che si affianca ad ognuno di loro santo nascente bisognoso di sostegno. Gesù, il Santo dei Santi cammina come terza ORMA fra quei piedi piccoli, umani e fragili. Lui, al centro dei due, incoraggia ed accompagna senza uscire MAI dalla rotta della Santità.

Con la Sua forte e sicura andatura imprigiona quei piedini che vogliono volare a qualunque Sua condizione.

Cammina insieme a loro il Santo dei Santi e con ammaestramenti, con ammonimenti, con correzioni invita a non disprezzare alcun sacrificio da Lui imposto. Dice di non perdersi d’animo al "santino" nascente quando la VIA si presenta troppo stretta perché Lui sa modellare alla perfezione tutti coloro che debbono varcarla. Ogni cosa da Lui vissuta ed offerta per essere imitata sul momento non sembra causa di gioia, ma di tristezza; dopo, però, arreca un frutto di pace e di giustizia a quelli che per suo mezzo sono stati addestrati.

Incoraggia, perciò, a rinfrancare le mani cadenti e le ginocchia infiacchite ed a fare passi diritti con quei piedi andanti, perché il piede zoppicante con la Sua Orma non troverà a storpiarsi bensì a guarire. Gesù si propone quale Santo Preferito fra tutti i Santi e invita ogni creatura a trovare la Sua Orma fra le tante comuni orme che Lui già ha formato nell’unità alla Santità. Elenca così, i primi posti sugli altari che allungano la Sua figura e tracciano il Suo Volto negli Apostoli e con essi nei secoli in tutti quelli che la Chiesa nel Suo Magistero eleva sull’Altare della Gloria. Sono tanti ed i loro nomi rappresentano i tanti nomi di tanti battezzati. Tanti Pietro, Paolo, Giovanni, Teresa, Giuseppe, Matteo, Luca, Giacomo, Francesco, Caterina, Pio… fino ad essere, uno dopo l’altro, le perle di quella lunga collana che Gesù ha iniziato, ponendosi come Apertura e Chiusura di una preziosità che verrà alla fine dei tempi offerta a Dio per rendere Onore e Gloria al Suo Nome che finalmente viene pronunziato con Verità, Giustizia e Santità.

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