È lì che Dio ha posto il seme del Suo essere Dio, nel grembo di Maria. Ha cercato la sua culla e l’ha trovata così come l’ha pensata: Immacolata! Lui va in Lei e Lei lo accoglie con tutta se stessa.
L’attimo della generazione di ogni vita è in Lei, generando Lei il Figlio di Dio. Lui, il Verbo, che in Lei si incarna e con sé porta il seme di ogni uomo da Lui stesso creato. Lui, il Creatore, entra nel grembo di una donna, della sua donna, Maria per farsi simile ad ogni uomo, ai suoi uomini.
Lui, il Verbo di Dio, che vuole vivere fra la sua gente ed abitare in mezzo a loro per farsi riconoscere. Si annunzia nella Vergine che avrebbe partorito il Messia e che il tutto sarebbe accaduto a Nazareth.
Tocca il Creatore la carne della sua Ancella ed in quell’attimo dichiara che ogni carne è da Lui stata creata. Facendosi uomo afferma che ogni uomo è suo, ogni uomo nato da donna è suo.
Vive nel suo grembo come ogni nato della terra per il tempo dovuto e cresce nelle condizioni naturali di ogni cuore che vive. Unito a sua madre respira con il suo respiro e si nutre con il Suo Corpo. Lui e Lei, Madre e Figlio. Lei lo sente vibrare, crescere ed attende di poterlo vedere ed accarezzare, come ogni mamma. È suo il figlio, di Lei e di Dio, è suo e di Dio.
Insieme preparano la sua entrata nel mondo, chiamando i poveri, i deboli, gli afflitti, i disperati, gli schiavi, gli ammalati, i dispersi, i dubbiosi; li chiamano mandando gli angeli ad annunziare il lieto evento. “Andate ad adorare il Salvatore”, il Messia che doveva venire. Molti ascoltano l’invito divino ma non tutti partecipano. Solo coloro i quali lo riconoscono si riconoscono quali figli di Dio, perché Dio è Luce e nella Luce i suoi figli sanno accogliere l’Annunzio tanto atteso nei secoli. Maria è pronta e Giuseppe, il suo sposo, vive in comunione la magia di un tempo così prezioso.
L’anno della grazia si è compiuto e tutto Dio è visibilmente pronto per essere adorato. Come l’onda, dopo un lungo viaggio arriva a toccare le rive del mare, così il grembo di Maria dona al mondo la preziosità della sua vita.
Lo dona quel Figlio che la chiamerà “Madre” e “Donna” fino ad offrire a lui la sua vita oltre ogni evento. Lei, Maria, nel pianto di suo figlio che nasce ode il pianto di ogni creatura che vive ed in Lui il suo ventre ritrova ogni maternità che per amore offre l’amore. Alba Di Spirito