Quando la Luce chiama, vuole essere servita per arrecare gioia e donare grazia.
Con la nascita di Gesù, il Verbo Incarnato di Dio, entrano fra gli invitati alla Sua Presenza i Pastori, i quali vengono visitati dall’Angelo che annunzia la nascita del Messia.
Si trovano immersi in un luogo di Luce Divina e ne restano confusi ed intimoriti. La Luce dell’Angelo è la stessa che annunzia a Maria la nascita del Salvatore e la sua grazia presso Dio, che l’ha prescelta per essere Sua Madre.
Anche i pastori rimangono meravigliati ed ascoltano l’annunzio della nascita Divina di Dio fatto uomo, per poi dirigersi verso la META indicata. Il loro andare è ricco di novità da scoprire e per la prima volta entrano nella storia umana quali invitati prescelti per adorare Dio. "Andate ad adorarLo!", dice l’Angelo.
Oggi che quell’invito si è esteso a tutte le categorie umane, la risposta Dio l’attende. Chiede il ripetersi dell’andare ad adorarlo nella Sua Carne e di prostrarsi dinanzi a Lui. Il perché di tutto questo sta nella Sua Volontà. Lui sceglie come festeggiare la Sua Incarnazione ed invitare i Suoi visitatori.
Non c’è bene più prezioso per il pastore che quello delle sue pecore. Egli sa dare la vita per esse, pur di non lasciarle cadere fra le mani del nemico. Porta, quindi, la sua preziosità sulle sue spalle ed insieme vanno ad adorarlo. Sono una cosa sola a vivere tale momento.
Ha voluto Dio che il tutto dei Suoi invitati fosse presente e vuole tuttora che la cosa rimanga immutata nella sostanza. Chiede agli uomini di adorarLo con tutte le loro preziosità e di offrirgli ogni bene. Tutto dinanzi alla Sua Persona, che benedirà con ogni benedizione.
Fra quei pastori, qualche anno dopo emerge Lui quale Pastore e porta sulle sue spalle il gregge umano. Conosce le Sue pecore, che riconoscono la Sua Voce e lo seguono. Lui e le Sue Pecore sono una cosa sola tramite la Sua Parola ed il Suo Spirito. Insieme adorano il Padre, pregandoLo quale Padre Nostro ed insieme imparano ad AdorarLo.
Lui, il Pastore, porta le Sue Pecore a "far visita" al Padre che in Lui le chiamerà figlie. Il Suo Parlare le conduce alla conoscenza del vero Dio e sui pascoli erbosi le fa riposare senza MAI distaccare da loro il Suo Sguardo Protettivo.
Sa badare al Suo gregge e sa come allontanare il nemico. Educa le Sue pecorelle all’ascolto ed alla operosità nella carità. Le spinge ad aiutarsi a vicenda, imitando il Suo Comportamento. Dà loro un Comandamento Nuovo, quello dell’Amore scambievole, e le invita all’unità.
Nel Suo ovile vi sono molte pecore che, ammaestrate e amorevolmente e sapientemente istruite, vanno ad annunziare la Sua Parola. Per loro molte altre entreranno in quell’Ovile ed ascolteranno il Pastore che le condurrà alla META più elevata, quella della Patria Celeste.
Le incoraggia ad andare ad annunziare la Sua Parola e vivere il Suo Comando, senza allontanarsi mai dalla Verità. Solo quando la Sua Voce, attraverso le Sue Pecore, avrà raggiunto ogni punto della terra, Lui chiuderà quella porta e chiamerà una ad una le Sue amate che hanno creduto in Lui quale UNICO PASTORE BUONO, capace di dare la vita per loro.
Esse, nel Segno della Sua Sofferenza, si inchineranno sotto la Sua Croce ed eleveranno a Dio la Preghiera di ringraziamento per aver saputo donare la Sua Preziosa Vita per la Salvezza di molti.
Finisce il tempo della uscita per ritrovare la pecora smarrita perché, una per una, il registro annoterà il loro nome che, scritto da Dio, rientra a Dio con gioia, cantando il Suo Nome e lodando il Buono ed Eterno Pastore Gesù Cristo!