Per ottenere l’attenzione di Dio, Gesù invita gli uomini a chiedere. Educa così alla “confidenza”della creatura con il suo Creatore, del figlio con il Padre.
Riporta il contatto con Dio alla forma più elementare dell’incontro, il dialogo. Lui,Padre attento, lento all’ira e ricco di MISERICORDIA, sa ascoltare le parole del bisognoso fino a farle sue per poi realizzarne il contenuto nella massima unità. “Insieme per vivere insieme” è la risposta di Dio ad ogni supplica.
Spesso accade che la creatura ponga una barriera fra ciò che ottiene e Dio stesso. Incontriamo su questa via i nove lebbrosi che non tornano, dopo aver ottenuto la guarigione e non condividono con Gesù guaritore la gioia nell’aver ottenuto ciò che si sperava. Dio vuole rimanere con l’uomo perché è proprio per l’uomo che ha lasciato la Sua Sede Divina per abitare nella valle tenebrosa della terra.
Gradisce quindi l’attenzione del Suo popolo quando ascolta i Suoi suggerimenti e mette in pratica le Sue Leggi. Consiglia sul COME pregare e sfuma l’imperfezione della preghiera usando similitudini; pone in una di esse un pubblicano (peccatore dichiarato) ed un fariseo (giusto senza verità) ad essere interpreti della Sua Volontà. Ascolta il fariseo che apre il suo manto pavonesco, vantandosi dei suoi meriti fino a paragonarli quali preziosità evidenti non confrontabili con i demeriti del pubblicano.
Lui era nel giusto della sua vita perché aveva fatto ciò che a Dio (secondo lui) era molto gradito. Pagava le decime e si dedicava all’orazione con un fiume di parole e di vanto. Il pubblicano, vuoto di meriti, sa di possedere un solo requisito da offrire a Dio: la sua povera natura di peccatore. Poche parole che dipingono il vero volto dell’uomo. Volto che Dio stesso aveva già disegnato mostrandolo nelle Parole dei Profeti che annunziavano un uomo traditore, adultero e privo di virtù. Dio ritrova il Suo uomo con la Preghiera del pubblicano e, pertanto, trova veritiero il parlare del peccatore che si riconosce tale. Lo preferisce al primo che, nonostante a Lui rivolgesse il suo sermone, rimane in realtà dentro se stesso nella falsità del suo essere uomo. Non c’è giusto davanti a Dio se non il Giusto, Gesù Cristo,uomo vero ma privo di peccato.
L’occhio di Dio ha guardato il Peccatore e per Lui si è mostrato, vivendo pienamente la miseria del peccatore nella regalità della Sua Divinità. E’ emozionante leggere fra le Parole di Dio il Suo timido e discreto desiderio di essere riconosciuto innamorato dell’uomo consapevole della sua grave malattia.
E’ emozionante il Suo Cuore che batte perché ha trovato il peccatore senza alcuna presentazione capace di attenuare il suo stato. Lo ha trovato così come il Buon Samaritano lo mostra nell’uomo che giace in mezzo ad una strada, senza alcun aiuto, ferito, moribondo, vittima di violenza ed incapace di risollevarsi dalla sua disgrazia.
Ecco, lo trova così il Suo uomo, e lo AMA.
DIO CI AMA!