Lei canta tale bellezza dialogando con il Suo Dio Creatore con il canto gioioso e potente del “Magnificat”.
E’ Lei l’unica al mondo capace di rispecchiarsi in Dio con tutta Se stessa. Non vi era altro che il Suo Sì incondizionato alla chiamata del Suo Creatore che l’ha resa “salva” dall’amarezza della solitudine, quale distacco da Dio. E’ Maria di Nazareth l’esempio vivente di colei che si rispecchia e che ritrova in Lui ogni grazia.
E’ per quel momento di Divino contatto che Ella grida “grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e Santo è il Suo Nome”. Si vede in Lei la Fanciulla che osserva la propria bellezza in Colui che l’ha resa bella. Lei canta tale bellezza dialogando con il Suo Dio Creatore con il canto gioioso e potente del “Magnificat”.
E’ Lei la prima ad esultare nel Suo Spirito ed a magnificare il Suo Dio quale Suo Creatore. E’ Lei che ha creduto all’adempimento delle parole del Signore. Ricca è la risposta della Fanciulla prescelta quale prima consolatrice della tristezza di Dio. Lei riconosce in Lui la grandezza del Suo Progetto e non sa altro se non proclamarLo Santo.
Diviene subito portatrice di un Lieto annunzio per tutti coloro che avrebbero goduto della Sua Misericordia. Quale meraviglioso dipinto avrebbe potuto fare l’uomo verso il Suo Dio capace di superare quello di Maria che sa di conoscenza di Lui. Lo riconosce Unico e Potente ed eleva a Lui tale riconoscimento affermando:
“L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni;
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato a mani vuote i ricchi.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri,
ad Abramo e alla sua discendenza,
per sempre”.